Lo scorso 29 dicembre il Comune di Anagni ha formalmente aderito al ricorso promosso avanti al TAR Lazio dall’Associazione QUARTIERE CERERE, dal Movimento CRESCITA COMUNE, da LEGAMBIENTE e da 26 coraggiosi cittadini anagnini.
Questa circostanza è un ulteriore atto di trasformismo elettorale, in vista delle prossime elezioni amministrative, e dimostra le gravi responsabilità del Sindaco Natalia che, nel dicembre 2020, ha espresso parere favorevole e incondizionato al progetto e, solo dopo un anno, schiacciato dalla richiesta di consiglio comunale firmata da 600 concittadini, è stato costretto a manifestare un “pentimento di facciata”, facendo però colpevolmente scadere i termini per il ricorso diretto dell’ente.
Nella conferenza stampa del 31 dicembre il Sindaco Natalia non solo ha nascosto alla Città l’atto di adesione del Comune al ricorso delle associazioni, così da non dare il giusto valore alla loro battaglia e da non indisporre chi contava sul sostegno del suo parere favorevole e del Consiglio Comunale del 24 giugno 2021, ma ha avuto anche la spudoratezza di attaccare i cittadini definendosi “l’unico oppositore” al biodigestore.
In realtà, l’atto dello scorso 29 dicembre è la prova che da più di due anni il Sindaco Natalia ha abdicato alle sue funzioni di garante della salute pubblica; ha rimesso la tutela della Comunità cittadina e di un intero territorio, già assai martoriato, alle azioni dei cittadini, delle associazioni e dei gruppi aderenti al NO BIODIGESTORE ANAGNI.
LIBERANAGNI Coalizione Civica
Luca Santovincenzo portavoce