Oggi ricorre la giornata mondiale del Teatro e come gruppo civico sentiamo di voler rivolgere alcune riflessioni alla nostra città, Anagni.
La prima è un sentito ringraziamento, un applauso con tanto di standing ovation, alle realtà del nostro territorio che da tempo immemore ormai si spendono senza sosta per fregiare Anagni di una nobiltà artistico-teatrale troppo spesso trascurata.
Un grazie alla compagnia Acta est Fabula di Emilio Cacciatori, al suo teatro scanzonato che affonda le radici nel senso comune di tradizione e leggerezza propria della Ciociaria e del nostro paese: senza di loro il rischio di perdere la memoria storica di questi luoghi è sempre dietro l’angolo.
Grazie alla compagnia TOC di Monica Fiorentini, alla sua profonda dedizione per restituire opere dense di emozioni profonde, che lasciano sbirciare lo spettatore dietro al velo di sudore e abnegazione che c’è dietro il mestiere di attore e di regista, avvicinando i mondi dell’alto e del basso, sulla stessa sedia, l’uno accanto all’altro.
Ancora grazie alla Scuola di Teatro di Popolare di Andrea di Palma, per essere riuscita a coinvolgere un numero sempre più elevato di allievi, per la sua capacità di sperimentare, portare in città mondi nuovi e nuovi modi di fare e di intendere il teatro, i loro sforzi tengono viva la passione per questa nobile arte in un contesto intergenerazionale che va dai giovanissimi ai più anziani, tenendo saldo il nodo profondo che sottende la parola “comunità”.
Grazie a tutti quei registi, attori, musici, sceneggiatori e scrittori, residenti e non, che prestano la propria opera ad Anagni, che rinverdiscono i rami più distanti dal tronco e che non smettono mai di ricordare che questa città vive su di un sottobosco artistico vivo, verde, pulsante, che chiede solo di essere ascoltato, raccontato e apprezzato.
Il nostro augurio nonché il nostro auspicio ed impegno, risiede nelle parole del nostro programma: ANAGNI CITTA’ TEATRO. Non si pensi che sia uno slogan, la nostra città soffre l’assenza di un teatro e lo fa ormai quasi sommessamente, in maniera disillusa, tra spazi vuoti e spazi inutilizzati, ritagliando qui e li i propri palcoscenici, ora una piazza, ora una sala, ora un vicolo o una piccola chiesa.
Liberanagni vi augura per la giornata mondiale del teatro, tende rosse di sipario, file di poltrone e luci ad illuminare i vostri sforzi, quinte per le attese e camerini per il cambio d’abito. Scenografie e cori, lacrime e risate.
“Benvenuti a Teatro”, diceva il grande Gigi Proietti, “dove tutto è finto ma niente è falso..”